Allergie e intolleranze alimentari nel cane e nel gatto: cosa sono e come scoprire se il tuo pet ne soffre.
In questo post vedremo insieme come capire se il tuo pet soffre di allergie o intolleranze. Scoprirai la differenza tra allergie e intolleranze alimentari nel cane e nel gatto e capirai come prevenire l’insorgenza di queste patologie nel tuo peloso.
I nostri pet sono parte integrante della nostra vita e delle nostre famiglie.
I loro problemi sono nostri problemi!! Non credi anche tu?
Allergie e intolleranze alimentari nei pet: cosa sono, come combatterle e come prevenirle.
Intolleranze a lattosio, lievito, farine, celiachia e allergie di varia natura sono patologie molto comuni nell’uomo così come nei cani e nei gatti.
Anche se non ne sei affetto, scommetto che spesso ti sei trovato/a a comprare diversi prodotti senza glutine o senza lattosio perché – si sa – fanno bene, giusto?
Analizziamo la questione e vediamo se è davvero così.
I fattori che possono determinare l’insorgere di allergie e intolleranze alimentari nel cane e nel gatto sono molteplici.
Lo sono anche nell’uomo, del resto!
Agenti estranei di diversa natura possono giungere nel lume intestinale dei nostri amici, provocando una risposta inattesa.
Esempi di questi agenti estranei possono essere alimenti, virus, batteri o parassiti di vario genere.
La reazione indesiderata, poi, può avvenire per diversi motivi: un’alterazione della permeabilità dei villi intestinali o alterazioni delle difese immunitarie.
Spesso, sentiamo parlare di allergie e intolleranze alimentari nel cane e nel gatto come se fossero un unico problema.
È davvero così?
Scopriamolo insieme.
#1 Allergie e intolleranze alimentari nel cane e nel gatto: basi di immunologia.
La sintomatologia che i nostri pet manifestano in entrambi i casi è piuttosto simile, ma esistono delle sostanziali differenze tra le due patologie.
Per capire bene la differenza tra allergie e intolleranza alimentari alimentati nel cane e nel gatto dobbiamo introdurre il concetto di tolleranza orale.
La tolleranza orale è la soppressione specifica della risposta immunitaria verso un particolare antigene, introdotto con gli alimenti, o verso la microflora locale, evitando delle reazioni indesiderate.
Grazie Giulia, ma non parlo scientifichese, puoi tradurlo in italiano?
Certamente, sono qui apposta!
Per capire a fondo il concetto, dobbiamo immaginarci la mucosa dell’intestino come una barriera fisica.
Un bel muro di mattoni o una staccionata se ti piace l’analogia.
Il compito della barriera è quello di impedire l’ingresso di sostanze e microbi che non dovrebbero passare.
Al momento della nascita la mucosa intestinale è permeabile.
Questo significa che l’intestino consente il passaggio delle sostanze benefiche presenti nel latte materno. Il trasferimento dei primi anticorpi dalla madre al cucciolo avviene, infatti, con l’assunzione del primo latte.

Gli anticorpi, o immunoglobuline (Ig), sono proteine che consentono il riconoscimento di agenti estranei all’organismo.
Un singolo anticorpo è in grado di riconoscere una sola sostanza in modo altamente specifico.
Vi si lega ed innesca una serie di reazioni che porteranno poi all’eliminazione dall’organismo della sostanza pericolosa.
La sostanza riconosciuta da un anticorpo viene chiamata, in gergo tecnico, antigene.
Può capitare che alcune sostanze, apparentemente innocue, provochino una risposta immunitaria inattesa e fastidiosa per il pet.
È proprio questo il meccanismo base dello sviluppo delle allergie.
Di anticorpi, poi, ne esistono tantissimi in natura.
È stato stimato che l’uomo sia in grado di produrre più di 10 milioni di anticorpi differenti, ciascuno corrispondente ad un determinato antigene.
Nel gatto e nel cane siamo in quest’ordine di grandezza.
Una volta avvenuta la trasmissione del patrimonio di anticorpi materno, con l’assunzione del latte, la mucosa intestinale dovrebbe chiudersi.
Se le maglie intestinali rimanessero così, potrebbero entrare batteri ed altre sostanze responsabili di problemi gastroenterici o a livello della cute del nostro pet!
In parole più semplici, la tolleranza è la capacità dell’organismo di ignorare le sostanze introdotte, invece di reagire.
#2 Allergie e intolleranze alimentari nel cane e nel gatto: il sistema di difesa dei nostri pet.
Il sistema gastrointestinale, oltre alla sua funzione digerente, rappresenta un’importante linea di demarcazione fra il mondo esterno ed il mondo interno (l’organismo del pet).
Per questo, deve possedere delle specifiche difese contro tutti i potenziali aggressori provenienti dall’esterno.
Batteri, virus, parassiti, tossine e chi più ne ha più ne metta!
Il più importante tipo di difesa intestinale è rappresentata dal GALT (Gut Associated Lymphoid Tissue)
GALT è l’acronimo inglese per indicare il tessuto linfoide associato all’intestino.
Il GALT comprende linfonodi mesenterici, linfociti intraepiteliali, cellule linfoidi della sottomucosa intestinale e soprattutto le placche di Peyer che, possiamo affermare, rappresentano la “centrale operativa” della risposta immunitaria intestinale.
Giulia! Tutte belle parole, ma poi mi spieghi, vero?
Sono allergico ai termini scientifici!
Of course, my friend! I’m here to help.
I linfonodi li abbiamo anche noi umani e sono i centri di raccolta del sistema linfatico: l’apparato che si occupa di filtrare e fisicamente purificare i tessuti dalle sostanze pericolose e di scarto.
I linfonodi mesenterici si trovano semplicemente nella zona del mesentere, un organo che circonda l’intestino e ha la funzione di connettere la parete addominale (muscoli, grasso e pelle) agli organi digestivi.
I linfociti sono le cellule in grado di produrre gli anticorpi (linfociti B), mentre le cellule linfoidi sono in grado di produrre altre sostanze che potenziano la risposta immunitaria e uccidono virus e batteri.
Le placche di Peyer, invece, sono strutture circolari che si trovano sotto la mucosa intestinale e circondano interamente l’intestino.

Contengono le cellule del sistema immunitario (soprattutto linfociti B, macrofagi) pronte ad individuare ed eliminare potenziali sostanze o agenti dannosi.
Il sistema gastrointestinale è, quindi, parte integrante del sistema immunitario.
Per questo è piuttosto comune la comparsa di allergie e intolleranze alimentari nel cane e nel gatto.
#3 La differenza tra allergie e intolleranze alimentari nel cane e nel gatto.
Nel caso delle allergie, c’è un coinvolgimento diretto del sistema immunitario.
L’organismo aggredisce la sostanza potenzialmente dannosa introdotta nell’organismo scatenando una reazione allergica.
Lo scopo è quello di disattivare ed eliminare la sostanza, il virus o il batterio potenzialmente dannoso.
Il tutto agisce tramite una serie di mediatori del sistema immunitario come gli anticorpi e altre cellule immunitarie come i mastociti.
Le allergie alimentari possono anche essere indicate anche come reazioni di ipersensibilità alimentare.
Le intolleranze, invece, consistono nell’incapacità da parte dell’organismo di assimilare la proteina o la sostanza in questione.
A differenza delle allergie, nelle intolleranze non c’è coinvolgimento diretto – o quasi – del sistema immunitario.
L’insorgenza dei disturbi tipici delle intolleranze, quindi, è dovuta semplicemente al perdurare della sostanza stessa nell’intestino che non viene digerita.
I motivi per cui ciò potrebbe avvenire sono molteplici.
Le intolleranze, per esempio, possono essere dovute a dei deficit enzimatici.
In questo caso, l’organismo perde la capacità di produrre un enzima necessario alla degradazione di una sostanza introdotta nell’organismo con la dieta.
Per questo motivo le intolleranze possono anche essere solo temporali e presentarsi per un periodo limitato di tempo.
Un esempio di intolleranza, piuttosto diffusa nei cani, è quella al lattosio: lo zucchero contenuto nel latte.
Il lattosio è formato da due zuccheri semplici: glucosio e galattosio e non è assimilabile direttamente dalle cellule intestinali.
La molecola, quindi, dev’essere scissa da un enzima chiamato lattasi.

La reazione comporta l’ottenimento dei due zuccheri semplici che vengono rapidamente assorbiti.
La mancanza di lattasi provoca la permanenza di lattosio nell’intestino che richiama acqua dal sangue che circola nei capillari che circondano l’apparato digerente.
Il risultato finale porta ad un forte mal di pancia e diarrea.
L’intolleranza può essere dovuta anche all’ingestione di una quantità di latte eccessiva rispetto a quelle che sono le capacità digestive del pet.
Un fenomeno piuttosto comune nei cuccioli.
La permanenza prolungata dell’alimento nell’intestino, poi, può originare una reazione infiammatoria a carico delle cellule intestinali.
In definitiva, le intolleranze alimentari mimano i sintomi delle allergie.
È clinicamente impossibile differenziare allergie e intolleranze alimentari nel cane e nel gatto.
Per questo motivo, quando i veterinari parlano di allergie e intolleranze alimentari nel cane e nel gatto, utilizzano il termine riassuntivo di reazioni avverse al cibo (RAC).
Se stai leggendo questo articolo-risorsa, sicuramente avrai già un pet, ma nel caso stessi meditando sull’adozione di un altro amico peloso, ti consiglio di leggere questo post.
“Dottore, il mio cane è allergico quando ci sono i polli nell’aria. (pollini)” – Anonimo
Vuoi sapere come scoprire la presenza di allergie e intolleranze alimentari nel cane e nel gatto?
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Allergie e intolleranze alimentari nel cane e nel gatto: come capire se il tuo pet ne soffre.
La manifestazione di allergie e intolleranze alimentari nel cane può avvenire con modalità improvvise.
Sì esatto! Anche verso cibi assunti abitualmente.
Quali sono i sintomi più comuni di queste patologie?
La maggior parte delle volte, l’allergia alimentare si manifesta con reazioni di tipo dermatologico (sulla cute del pet).
Un ottimo esempio di questi sintomi è l’improvvisa insorgenza di prurito cutaneo, non stagionale, nelle aree di muso, piedi, orecchie, zampe anteriori, regione ascellare e zona attorno all’ano sono.
Si può assistere anche alla formazione di eritemi, lesioni epidermiche nella zona dell’orecchio, del collo ed irritazione nella zona perianale.
Attenzione!
A volte gli stessi prodotti utilizzati per la pulizia o il trattamento delle orecchie possono provocare allergia.
La sintomatologia di allergie e intolleranze alimentari nel cane e nel gatto può anche manifestarsi con zone alopeciche (perdita di pelo).
Prurito continuo, infezioni auricolari che si presentano in maniera cronica o ricorrente.
Infezioni cutanee che non rispondono alla somministrazione di antibiotici o che si ripresentano puntualmente dopo l’interruzione della terapia sono altri sintomi.
Un fenomeno molto diffuso sono le allergie e intolleranze alimentari nel cane, basti pensare che queste rappresentano circa il 5% di tutte le dermatosi riscontrate in questo pet.
Meno comuni, ma possibili, sono anche sintomi che coinvolgono l’apparato gastrointestinale.
Vomito, diarrea, flatulenza, meteorismo, eruttazioni, singhiozzi, coliti, fenomeni di malassorbimento, diarrea alternata a stipsi, perdite di peso, alterazione della capacità assimilativa associata a coliti frequenti.

Talvolta, é anche possibile avere anche una sintomatologia congiunta.
Ad esempio, un cane che va al bagno più di tre volte al giorno e presenta un grande prurito, potrebbe avere un qualche tipo di allergia alimentare.
Altre manifestazioni possono essere starnuti, sintomi simili all’asma, riniti, sinusiti, congiuntiviti ricorrenti e lacrimazioni.
Si può avere un coinvolgimento dell’apparato urogenitale (anche se questo interessa maggiormente il gatto), attraverso cistiti ricorrenti ed urinazioni frequenti.
A seconda di dove avvenga la reazione di ipersensibilità e a seconda di quante cellule del sistema immunitario possano essere coinvolte, le reazioni potrebbero essere più o meno gravi.
Anche se in letteratura scientifica non sono mai stati riportati casi di shock anafilattico dopo l’ingestione di un alimento.
Su questo, almeno, possiamo stare tranquilli.
A livello comportamentale si possono avere cambiamenti caratteriali, fenomeni di iperattività, alternati a momenti di depressione ed abbattimento, sbalzi di umore, crisi epilettiche e affaticamento precoce.
La pluralità dei sintomi, come avrai potuto farti un’idea, è molto vasta e poco specifica.
ATTENZIONE!!
Non è detto che la comparsa di uno di questi sintomi sia obbligatoriamente la manifestazione di allergie e intolleranze alimentari nel cane e nel gatto.
Se il tuo pet presenta questi problemi, l’unica soluzione è una visita dal veterinario.
Ti prego, non limitarti a leggere questo post, ne va della salute del tuo pet.

Il prurito, ad esempio, è molto comune anche in infezioni della pelle, infestazioni parassitarie e allergie che non siano di natura alimentare.
Ad esempio per la presenza nell’ambiente di alcuni elementi irritanti, come gli acari della polvere e i prodotti per la pulizia.
I sintomi di natura gastrointestinale, invece, possono dipendere da un’ampia gamma di cause come una semplice indigestione, infezioni batteriche, virali e infestazioni di parassiti.
Allergie e intolleranze alimentari nel cane e nel gatto: la diagnosi di RAC.
Solitamente, la diagnosi di reazioni avverse al cibo viene fornita dal cosiddetto processo di esclusione o dieta ad eliminazione.
Questo processo ci aiuterà a capire quale alimento possa scatenare un eventuale allergia e intolleranza alimentare nel cane e nel gatto.
Altre prove, come le analisi del sangue o altri tipi di esami sierologici, non ci consentono di capire con esattezza la sostanza che determina il problema.
Non esiste, infatti, una sufficiente correlazione tra i risultati che si ottengono dalle prove allergologiche su sangue e quella che è la reale risposta dell’intero organismo verso l’allergene.
Anche altri tipi di test come quelli cutanei (SKIN test) e biopsie sono stati tutti riconosciuti come inaffidabili dalla comunità scientifica internazionale.
Tutto questo, ovviamente, riguarda anche l’uomo.
Sì! Esatto, hai capito benissimo.
I famigerati bio-test che trovi in farmacia o nelle erboristerie per le intolleranze alimentari sono spesso grosse bufale. Non sono test diagnostici affidabili e non forniscono risultati ripetibili.
Perciò fai attenzione, prima di spendere soldi inutilmente, fai un giro dal tuo medico di famiglia, ti saprà consigliare la strada giusta per scoprire se soffri di qualche intolleranza.
Per questi motivi, la dieta ad eliminazione risulta essere l’unico mezzo diagnostico, per scoprire la presenza di allergie e intolleranze alimentari nel cane e nel gatto.
In questi tipi di dieta, si vanno ad eliminare, uno per volta, tutti gli alimenti di cui l’animale si è sempre nutrito.
Il processo di esclusione di ogni singolo alimento dovrebbe durare per un periodo di almeno 6-10 settimane.
Questo perché solamente il 25% degli animali mostrano un miglioramento nel primo periodo, mentre la parte rimanente ha bisogno di almeno 10 settimane.
La dieta ad eliminazione, quindi, prevede di somministrare all’animale un solo tipo di proteina per volta.

Parliamo di proteine, perché sono i nutrienti che più frequentemente possono scatenare allergie ed intolleranze.
Se successivamente in 6-10 settimane i sintomi si attenuano, potrà essere effettuato un test di provocazione per andare a confermare la diagnosi.
Come si fa?
Si risomministrano i potenziali responsabili del fenomeno di allergia e intolleranza nel cane e nel gatto.
Se i sintomi si ripresentano, sarà possibile confermare che l’allergia o l’intolleranza sono provocate da quei determinati ingredienti.
Se il veterinario dovesse arrivare ad effettuare la diagnosi di allergia alimentare, niente panico!
Non si tratta di una patologia cronica incurabile, ma di un problema facilmente risolvibile.
Una volta individuato l’ingrediente o il componente da eliminare, il gioco è fatto.
Qualora dovesse essere già manifesta una spiccata sintomatologia, una possibile soluzione è rappresentata dall’utilizzo di brevi cicli di glucorticoidi (farmaci antiinfiammatori) o antistaminici per via orale.
Durante la dieta ad eliminazione, sarà bene associare integratori a base di vitamina E, zinco, biotina, acidi grassi essenziali (omega-6 e omega-3) e altre sostanze antinfiammatorie naturali.
Il tutto anche per evitare la comparsa di deficienze nutrizionali.
Se il pet presenta un prurito molto intenso, può essere utile intraprendere una terapia topica attraverso l’uso di bagni ipo-allergizzanti e dermoprotettivi per riequilibrare la barriera cutanea.

Le allergie e le intolleranze alimentari nel cane e nel gatto possono apparire a qualunque età ed improvvisamente. Possono essere intermittenti, oppure croniche.
La maggior parte delle reazioni allergiche compare entro il primo anno di vita ed abbiamo una particolare predisposizione in diverse razze.
Le razze di cani molto soggette allo sviluppo di allergie e/o intolleranze sono il Golden Retriever, il Boxer, il Cocker Spaniel, il Westhighland White Terriere, il Pastore Tedesco, il Dalmata, il Labrador e il Setter Irlandese.
Gli alimenti più comuni che possono scatenare allergie e intolleranze alimentari nel cane e nel gatto.
Solitamente, allergie e intolleranze alimentari nel cane e nel gatto sono provocate da proteine di origine animale o vegetale contenute nei mangimi.
Gli alimenti attualmente indicati come più a rischio sono la carne di manzo, il pollo, il latte vaccino, il grano, il mais, l’albume d’uovo e la soia.
Tutti gli additivi e i conservanti artificiali che troviamo nel petfood potrebbero contribuire allo sviluppo di allergie e intolleranze alimentari nel cane e nel gatto, se questi sono predisposti.
La prima manifestazione di allergia può sembrare improvvisa, ma in realtà i sintomi cominciano a comparire solamente dopo che il pet è venuto a contatto con quella sostanza per lungo tempo.
In sostanza, dopo averla assunta per lunghi periodi senza che prima abbia mai manifestato alcun tipo di reazione o sintomo avverso.
Per far fronte al problema della dieta nei soggetti allergici, in commercio esistono una vasta gamma di prodotti ipoallergenici.
Molte persone, poi, scelgono di adottare diete casalinghe, ma spesso queste rischiano di essere sbilanciate.
I mangimi ipoallergenici più diffusi sono quelli a base di proteine idrolizzate: proteine che hanno già subito un processo di degradazione.
Scomposte nei mattoncini da cui sono formate: i cosiddetti amminoacidi.
Lo scopo è quello di renderle troppo piccole per poter essere riconosciute come allergeni.
L’unico sconveniente risulta forse essere quello dell’appetibilità.
Un’alternativa molto valida, invece, sono quei mangimi realizzati con fonti proteiche alternative.
Insetti, canguro, bufalo, capra o pecora, alghe e legumi.
Queste fonti di proteine non sono mai entrate, in grande misura, a contatto con l’organismo dei nostri pet.

Proprio per questo motivo, possono essere molto utili nella dieta di pet allergici e intolleranti e un utilizzo saltuario può anche aiutare a prevenire la comparsa di queste due patologie.
Il motivo è semplicissimo, variare tra diversi fonti proteiche anche non tradizionali aumenta la variabilità alimentare del PET.
I petfood a base di alghe e legumi, tuttavia, possono presentare due principali problemi:
- scarsa appetibilità,
- basso contenuto di amminoacidi essenziali.
Questo comporta un’ulteriore e necessaria aggiunta di additivi per rendere questi tipi di mangimi completi da un punto di vista nutrizionale.
Un petfood a base d’insetti, invece, contiene naturalmente tutto ciò che è necessario per la salute di un cane o di un gatto.
Anche se, ovviamente, tutto dipende dal tipo di insetti utilizzati.
Vuoi sapere come leggere l’etichetta di un petfood ed imparare a scegliere il mangime più adatto alle esigenze nutrizionali del tuo pet?
Se vuoi sapere quali sono i vantaggi di una dieta a base di insetti per il tuo pet, ti consiglio di leggere queste due guide, scritte da Mirko e Roberto.
Cosa sai veramente degli insetti in campo alimentare?✅
Perché una piccola mosca potrà salvare la salute del tuo pet ✅
Sebbene nella maggior parte dei casi siano le proteine a scatenare reazioni di ipersensibilità, a volte sono proprio i coloranti e altri additivi presenti nella formulazione del petfood a scatenare reazioni avverse.
Insomma, stiamo parlando di un argomento molto vasto, complesso ed in continua evoluzione.
Spero che questa piccola guida ti sia stata utile per poter capire un po’ più a fondo il concetto.
Concludiamo con la domanda più complicata.
Potresti affermare che il tuo amico a quattro zampe possa soffrire di qualche allergia o intolleranza??
Fammelo sapere nei commenti ⚡️
Un abbraccio,
Giulia
P.S: Su richiesta, formuliamo diete personalizzate (casalinga cruda, casalinga cotta o diete miste) per cani e gatti che presentino anche uno o più Super Food al proprio interno.
Se vuoi saperne di più sui piani alimentari che offriamo, sui costi e come richiedere il servizio clicca su questo link: Piani alimentari.
Se invece vuoi chiedere direttamente una dieta per il tuo PET ti basta compilare il questionario che trovi a questo link: Dieta personalizzata ed effettuare il pagamento.
Complimenti molto utile per la mia gatta persiana di 3 anni e mezzo con allergia scoperta dopo qualche mese dalla sterilizzazione avvenuta verso 1 anno e mezzo, presenta linfonodi infiammati sotto mandibola e collo, testata negativa a fiv e felv ecc, ha acne felina malessezia che va e viene, un po’ di raffreddore, e allergia, sono disperata, perché ha difese basse, e allergica a cibi e sostanze dei tubetti tipo taurina, vitamine in tubetto che hanno proteine, perfino redonyl le fa allergia, bravissima
Ciao Donatella, felice che ti sia piaciuto l’articolo di Giulia. Mi spiace per la tua piccola.
Sicuramente farsi seguire da un buon nutrizionista, oltre che dal tuo veterinario ovviamente potrebbe essere d’aiuto.
Un caro saluto!
Grazie mille, una nutrizionista mi ha detto che potrebbe essere allergica a coloranti, conservanti ecc di cibo non di super qualità di passare a cibo di alta qualità naturale come mac’s, biopur, e denkacat, ma denkacat non lo mangia ho un po’ paura perché non vorrei si scatenasse una reazione esagerata, non so più che fare
Lei cosa farebbe?